“MANGIO BENE MA NONOSTANTE QUESTO…..”
Continua tu la frase pensando al tuo caso specifico.
Ad esempio: “non perdo peso” oppure “non mi sento in forma” oppure “mi sento sempre senza energia”oppure “ho alcuni parametri delle analisi completamente fuori range” oppure “mi hanno diagnosticato steatosi”
Te lo sei chiesto almeno una volta?
Allora può esserti utile leggere quello che scrivo qui di seguito.
Ci sono abitudini, perpetuate in tutta buona fede, reputate sane, che invece alla lunga, in sinergia con altre scelte apparentemente valide, diventano il motivo per cui il metabolismo non riesce a lavorare alla sua massima efficienza o che portano poi a commettere errori più pesanti
Qui di seguito la mia personale top ten. (mi riferisco a condizioni di assenza di patologie)
I primi 10 accorgimenti “falsi-sani” che mi capita di sentire più spesso:
- Usare alimenti senza glutine ® è utile ridurli e per certe patologie è necessario eliminarli. Ma farlo come abitudine quando non ce n’è ragione porta ad un peggioramento della propria alimentazione.
È utile consumare alimenti CHE PER LORO NATURA sono privi di glutine; invece i cibi gluten-free spesso sono molto sbilanciati con quote elevate di grassi saturi e una percentuale bassa di proteine rispetto agli alimenti paralleli che contengono glutine. È inoltre fondamentale prestare attenzione all’indice glicemico degli alimenti consumati (molti alimenti gluten free hanno un IG alto) e ancora di più al carico glicemico del pasto. - Eliminare i carboidrati: può essere utile in certe fasi di un percorso, RIDURRE la quota di carboidrati. Ma troppo spesso di parla in generale di “carboidrati” senza specificare che ciò che deve essere ridotto è la quota di carboidrati AD ALTO INDICE GLICEMICO. C’è una fetta ampia di fonti di carboidrati che devono essere inclusi nella propria dieta: basta sapere quali e in che quantità.
- Eliminare l’olio extravergine di oliva: in quanto grasso tutti lo temono: è una delle prime cose che viene sacrificata quando ci si mette a dieta.
Dovremmo anche qui, come per i carboidrati specificare che i GRASSI MONO e POLI INSATURI devono essere presenti nella dieta.
Ciò che bisogna ridurre sono i GRASSI SATURI e GRASSI IDROGENATI (in quest’ultimo caso, si sente spesso di una erronea preferenza alla margarina rispetto al burro). - Consumare al massimo 2 uova a settimana: questo punto è messo volutamente dopo il punto 3. Le uova NON sono causa di peggioramento del quadro lipidico del sangue. Il valore biologico delle uova è troppo spesso ignorato e finiscono sotto accusa, ingiustamente.
Il colesterolo totale e colesterolo LDL NON peggiorano a causa delle uova, eppure si continua a sentire troppo in giro “ho il colesterolo alto, devo eliminare le uova!” …lasciando magari invariati errori nutrizionali reali che invece possono esserne la causa. Gli studi che dimostrano l’infondatezza del timore nei confronti delle uova ormai si sprecano… - Consumare alimenti “magri”: un esempio? La scelta dello Yogurt per me è l’emblema: c’è la ricerca estenuante di yogurt 0.1% grassi. Una volta scovati nel banco frigo ci si sente soddisfatti, invece non ha alcuna motivazione scegliere uno yogurt magro, con pochissimi grassi, ma che poi contiene zuccheri aggiunti, fossero anche zuccheri della frutta aggiunti (vedi punto successivo) o che contengono aromi e tanto altro ancora… quindi, va bene anche quello intero, ma SENZA ZUCCHERO. Basta guardare l’elenco degli ingredienti: ci deve essere solo latte e fermenti. Punto. Neanche una voce in più. (tranquilli, lo yogurt intero non è acidulo come quello magro e comunque potrà essere dolcificato con metodi più sani)
- Usare il fruttosio invece del saccarosio (il comune zucchero bianco): pensando sia più sano, è invece sconsigliato perché peggiora il metabolismo glucidico, inoltre il metabolismo del fruttosio si concentra a livello epatico aumentando la produzione di grassi endogeni, soprattutto trigliceridi e aumentando la concentrazione di acido urico.
- Usare Zucchero grezzo di canna: alla domanda “aggiunge zucchero alle bevande?” spesso sento “no, no, uso lo zucchero integrale di canna”. Il fatto che (forse) non venga trattato come lo zucchero raffinato, non elimina i danni a livello di metabolismo glucidico, a livello di infiammazione, a livello di microbiota intestinale.
- Usare dolcificanti: come per il fruttosio, continuerò a battermi contro l’utilizzo dei dolcificanti, di qualunque tipo essi siano.
I motivi sono due.
Il primo motivo è prettamente di natura “rieducativa”: il palato va rieducato a non sentire la necessità del dolce. Ben inteso: il dolce come alimento che ci concediamo è sacrosanto. Ma lo stillicidio di alimenti o bevande necessariamente “dolcificate” non va bene perché non educa a gustare gli alimenti o bevande tal quali. Porta ad una esigenza psicologica pericolosa. E questo vuol dire non aver fatto il passo verso una sana e consapevole alimentazione.
Il secondo motivo è a livello metabolico e fisiologico: si è osservato che il consumo di dolcificanti porta a modificare l’integrità del microbiota intestinale con conseguente alterata risposta glicemica. - Bere bevande gasate “Senza Zucchero” (la motivazione è quella precedente).
In più aggiungo che se consumate una bevanda gasata ogni tanto, allora, ha poco senso che sia “senza zucchero”; se invece ne consumate tante alla settimana… bè è un’abitudine contraria a qualunque buona abitudine - Alimenti processati con il marchio “Vegan”: bisognerebbe consumare alimenti sani, naturali, non processati, ricchi di proteine vegetali. Troppo spesso si confonde il marchio “Vegan” per sano, quando sono troppo spesso carichi di additivi, aromi, conservanti, per non parlare di grassi non idonei che sbilanciano completamente il pasto.
È necessario anche sottolineare che una dieta SANA ma con un bilancio energetico superiore a quanto vi occorre, vi farà comunque aumentare di peso!
Quindi risulta fondamentale mangiare sano e con un bilancio di macronutrienti che corrisponda alle vostre esigenze specifiche.