Ha una durata di circa un’ora e si divide in due parti:
1. Anamnesi generale: è il momento in cui raccolgo tutte le informazioni necessarie.
Le informazioni sono sia mediche sia generali. L’anamnesi generale copre una parte significativa della visita per inquadrare il paziente al meglio.
2. Misurazioni strumentali
– peso e altezza
– misure di circonferenze
– misure plico-metriche
– misure bioimpedenzometriche.
Queste misure possono essere utilizzate in sinergia oppure, a seconda del caso specifico, ci si può concentrare su alcune. La parte strumentale è fondamentale perché mi consente di valutare la composizione corporea iniziale su cui impostare il bilancio di macronutrienti più corretto, in quello specifico momento.
La giusta percentuale di idratazione, con la massa grassa entro i limiti, massa muscolare in percentuale idonea (e non il mero PESO), sono la base di un corpo che funziona al meglio.
Hanno una durata di circa 30-45 minuti e prevedono tre momenti:
1. Aggiornamento dell’anamnesi. Prevede un tempo ridotto rispetto al primo incontro, a meno che non ci siano aggiornamenti importanti su cui è necessario soffermarsi, come nuove diagnosi, nuove condizioni fisio-patologiche.
2. Misure strumentali. Solo con le valutazioni di ogni controllo, è possibile verificare le modifiche di composizione corporea, cioè seguire l’andamento di ogni singolo parametro stimato: massa grassa, massa muscolare, idratazione totale, ritenzione idrica.
Dallo studio dell’andamento si può comprendere in quale direzione si può evolvere il percorso di ciascuno: ecco perché i controlli sono fondamentali ed ecco perché il percorso è personalizzato.
3. Verifica di fattibilità e aderenza al piano.Mentre al primo incontro la parte che richiede più tempo è la parte di anamnesi generale, nei controlli si dedica più tempo all’indagine di fattibilità dello schema seguito, rispetto ai risultati di composizione ottenuti.
Nessuno schema, anche il migliore in assoluto dal punto di vista nutrizionale, è uno schema ben fatto se non è fattibile.
Se la prima visita è in assoluto la più importante per conoscersi, capire le esigenze della persona che si rivolge a me, decifrare punti di forza e punti di debolezza, i controlli sono invece quelli grazie ai quali è possibile raggiungere il traguardo.
Ogni controllo permette infatti di:
1. Verificare l’efficienza della risposta metabolica, cioè che il metabolismo stia reagendo nella giusta direzione, consentendo un miglioramento della composizione corporea.
2. Utilizzare strategie nutrizionali alternative per rendere sempre alta la risposta del metabolismo. Il cambio di strategia nutrizionale può avvenire secondo criteri specifici, seguendo la risposta metabolica e comprendendo il momento ottimale in cui cambiarla.
3. Tenere alto il livello di motivazione del paziente. Le tappe cadenzate dei controlli consentono non solo di introdurre nel momento opportuno diverse strategie nutrizionali ma anche raccogliere tutti i punti di debolezza che con pochi accorgimenti o modifiche possono vivacizzare l’aderenza al percorso.
4. Accompagnare il paziente verso un obiettivo fondamentale: raggiungere una consapevolezza radicata che consentirà di proseguire in autonomia.
Dopo circa 7 giorni dal primo incontro invio il piano nutrizionale, elaborato sulla base delle valutazioni di composizione corporea, necessità, gusti, patologie e condizioni fisiologiche.
Il primo piano rappresenta il punto di partenza che, controllo dopo controllo, potrà essere modificato o sostituito con piani che si basano su strategie alternative. Ad ogni incontro stabiliamo la data del successivo controllo. La cadenza è in genere di 4 settimane, ma a seconda dei protocolli o percorsi specifici questa cadenza può variare.
Qualunque sia l’obiettivo da raggiungere, la certezza è una: avere piena consapevolezza che qualunque sia l’obiettivo è necessario mettere in programma un tempo realistico per raggiungerlo. La cura della nostra salute richiede impegno, costanza e non conosce scorciatoie che invece portano spesso danni sul metabolismo e sulla salute.
È per questo che per me è fondamentale lavorare attraverso percorsi nutrizionali e non con controlli occasionali.
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